Agustoni SA : una famiglia ancor prima che un’azienda.
La ditta con sede in via Tesserete 17 a Massagno festeggia cinquant’anni di attività. Nelle parole del fondatore, oltre all’affetto per il proprio lavoro, un pezzo di storia luganese.
È la primavera del 1970 quando Pierantonio Agustoni e due colleghi di lavoro decidono di sganciarsi dalla Noveletric di Zurigo per fondare quella che oggi è conosciuta su tutto il territorio come Agustoni SA, azienda specializzata nel servizio e nella riparazione di elettrodomestici. Una scommessa ben ponderata, in quanto Agustoni, avendo fin da piccolo la passione per i lavori manuali, decide di seguire le sue inclinazioni.
«Ero uno a cui piaceva “strusare”. Da bambino facevo l’albero di Natale da solo, collegavo due o tre pile e la magia era fatta. Avevo proprio il pallino dell’elettricità, che onestamente non so da dove sia venuto. Mio papà faceva l’autista e mia mamma la casalinga. Così decisi di formarmi come elettricista, per poi iniziare a lavorare nel settore degli elettrodomestici. Mi ricordo la primissima riparazione in piazzale Milano a Molino Nuovo. La cliente apre la porta, mi guarda e dice “Oh, Pierantonio, t’a set ti?”. Io diventai rosso, conoscevo la signora e non volevo fare brutta figura. Mi disse che si trattava di riparare un tubicino nero, ma il problema era che di tubicini neri ce n’erano parecchi. Alla fine mi lasciò due franchi di mancia, un bel po’ di soldi per l’epoca, ma dovetti tornare altre volte perché non avevo risolto il problema. Ero ancora alle prime armi, me lo ricordo come se fosse ieri».
Da quel giorno, Agustoni di strada ne ha fatta parecchia, al punto che le case madri lo chiamavano per farsi fare lo schema di montaggio.
«Mi piaceva la parte tecnica e col tempo diventai sempre più competente. Consideriamo che all’epoca, negli anni in cui mi formai, gli elettrodomestici erano ancora molto rudimentali. Non esistevano praticamente le lavastoviglie e le lavatrici erano delle vasche con dentro un’elica che faceva girare l’acqua, mentre lo scarico consisteva in un tubo e in un catino».
Infatti, dopo aver imparato il mestiere, Agustoni e altri quattro colleghi capiscono che è il momento di cambiare qualcosa.
Nel ‘70 Agustoni decide di mettersi in proprio, fondando il negozio che ancora oggi si trova in Via Tesserete 17 a Massagno.
«Nel ‘96 abbiamo aperto anche una filiale a Grancia. Noi, come Agustoni, facevamo il servizio per tutte le marche. Con quella che all’epoca si chiamava Innovazione avevo ottimi rapporti, ma a un certo punto scelgono di non vendere più grandi elettrodomestici. Una cosa stranissima. Il direttore della sede di Grancia, che mi voleva un bene dell’anima, mi disse di aprire un negozio proprio accanto a loro. Quando un cliente andava per comprare una lavatrice all’Innovazione, loro lo mandavano da me. Ha iniziato così a instaurarsi una collaborazione basata sul rispetto e sulla stima reciproca».
Ai tempi, racconta Agustoni, le possibilità di affermarsi sul mercato, per un’azienda relativamente piccola, erano ben diverse rispetto a oggi.
«Mi ricordo le prime Artecasa. Lo stabile era pieno di palette di macchine del caffé automatiche e di ferri da stiro, richiestissimi dai nostri clienti. Non c’era ancora la concorrenza dei grandi magazzini e soprattutto non c’era internet. Il commercio è cambiato in maniera totale. Io ho fatto tutta la trafila: dalle lavatrici primordiali, con il catino per l’acqua, ai modelli attivabili col telefonino; dai primi forni a quelli con l’i-Pad incorporato. Tra poco avremo il frigorifero che ci avviserà quando manca il latte. È stato sicuramente un cambiamento epocale anche per il nostro settore».
Viene spontaneo chiedersi che cosa abbia consentito ad Agustoni di mantenere un elevato livello di eccellenza senza temere ripercussioni da una concorrenza che oggi non è più solo locale, ma internazionale.
«La nostra vera forza è il servizio. Abbiamo tecnici estremamente competenti che seguono i nostri clienti a tu per tu da molti anni. Le persone ci chiamano richiedendo espressamente quel determinato tecnico perché ormai si è venuto a creare un sentimento, potremmo dire, di amicizia. Ci permettiamo di coccolare e viziare i nostri clienti, è questa in fondo la nostra vera forza».
Un cambiamento, quello ricordato da Agustoni, che non ha investito solo il mercato del lavoro, ma la città stessa.
«Da bambino mi ricordo il cavallo che trainava la calla quando nevicava, o il Silvagni di Viganello che portava barre di ghiaccio al ristorante. Oggi è cambiato tutto, anche solo per quanto riguarda il traffico e i trasporti. Io stesso andavo direttamente a caricare e scaricare i camion per prendere la merce. Erano davvero altri tempi».
Una vita spesa al servizio dell’azienda, quella di Pierantonio Agustoni, che oggi lo ripaga di tutti i suoi sacrifici.
«Iniziavo alle otto meno un quarto, rimanevo in ufficio fino alle undici e trenta il mattino, poi andavo a Grancia a rimpiazzare il venditore, e tornavo qui verso le due e mezza, saltando la pausa pranzo. Preparavo il programma di lavoro per il giorno seguente e a cena non arrivavo mai prima delle otto e mezza. Si può dire che ho vissuto più in via Tesserete che a casa mia. La mia salvezza è stata la Valle di Blenio. Il sabato e la domenica dovevo staccare e andare in montagna, anche se avevamo il servizio ventiquattro ore su ventiquattro per gli ospedali».
La spigliatezza, l’ironia e la familiarità con cui Agustoni parla del suo lavoro fa capire come non ci sia nessuna differenza fra quest’ultimo e la sua vita privata.
«Andare in pensione? Non saprei cosa fare tutto il giorno a casa. Oggi diciamo che mi dedico al lavoro soprattutto al mattino, il pomeriggio vado con mia moglie a passeggio. Adesso ci sono i miei figli Stefano e Sabrina che si occupano di mandare avanti l’azienda, mentre io, con il tempo, ho “scalato” diverse posizioni: oggi sono addirittura magazziniere ufficiale (ride, ndr.)».
Dedizione, professionalità e rapporti umani: sono questi i segreti che hanno consentito all’Agustoni SA di diventare, nell’arco di mezzo secolo, il partner di rappresentanza delle migliori marche di elettrodomestici svizzeri. Come ricorda la storica collaboratrice Susanna Perler, da ventisei anni in seno all’azienda, «È come essere in famiglia, sia per noi che per i nostri clienti. In un mondo estremamente competitivo questa è stata sempre la nostra grande forza, e continuerà a esserlo anche negli anni a venire».
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